Ma cosa comporta esattamente questa nuova regolamentazione e quali sono le responsabilità che ne derivano per i professionisti dell’architettura? In questo articolo esploreremo i punti salienti della normativa, il suo funzionamento e le implicazioni pratiche per chi opera nel settore edilizio.
Cos’è la patente a crediti
La patente a crediti è stata introdotta con il decreto ministeriale 132/2024 come uno strumento per qualificare le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei e mobili. Essa mira a garantire maggiore sicurezza e controllo, verificando nel tempo le competenze e la regolarità delle attività aziendali.
La norma trova le sue radici nel decreto legislativo 81/2008, aggiornato per includere il sistema della patente. La patente assegna un punteggio iniziale di 30 crediti a ciascun operatore, soggetto a decurtazioni o aumenti in base ai comportamenti sul campo.
Come funziona il sistema a crediti
Il sistema si basa su un punteggio iniziale di 30 crediti, assegnato a tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri. Questo “capitale” di partenza può essere incrementato fino a un massimo di 100 punti attraverso l’adozione di pratiche virtuose, o decurtato in caso di violazioni delle norme sulla sicurezza.
La gestione della patente si basa dunque su un sistema dinamico di punteggi:
- Punteggio iniziale: ogni ente o lavoratore autonomo riceve 30 crediti al momento del rilascio della patente.
- Decurtazioni: sono previste ogni volta che si verificano infrazioni in cantiere, come violazioni delle norme di sicurezza o infortuni. A seconda della gravità, si possono perdere da 2 a 20 crediti.
- Recupero crediti: è possibile recuperare parte dei crediti persi attraverso investimenti in sicurezza, formazione del personale o adozione di buone pratiche come la certificazione ISO 45001.
- Soglia minima: se i crediti scendono sotto i 15, l’attività in cantiere è sospesa, a meno che i lavori in corso non siano completati oltre il 30%.
Un aspetto cruciale da considerare è che lo stato della patente può essere verificato in ogni momento tramite la piattaforma dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. È quindi indispensabile monitorare regolarmente la situazione dei propri collaboratori e fornitori.
Requisiti per ottenere la patente
Per ottenere la patente, le imprese e i lavoratori autonomi devono soddisfare una serie di requisiti legali e amministrativi:
- Iscrizione alla Camera di Commercio
- DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) in corso di validità
- Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) obbligatorio per le imprese
- Certificazione di regolarità fiscale
- Adempimento degli obblighi formativi su salute e sicurezza per tutti i lavoratori
È inoltre fondamentale designare un responsabile del servizio di prevenzione e protezione, ove richiesto dalla normativa vigente.
La procedura di richiesta
La procedura di richiesta avviene tramite una piattaforma telematica predisposta dal Ministero del Lavoro. È cruciale prestare la massima attenzione nella compilazione della domanda, poiché eventuali dichiarazioni non veritiere possono comportare gravi conseguenze, inclusa la revoca della patente per un periodo fino a 12 mesi.
Una volta ottenuta la patente, il mantenimento di un punteggio adeguato diventa essenziale. La soglia minima per poter operare nei cantieri è fissata a 15 crediti. Scendere al di sotto di questa soglia comporta il blocco dell’attività, con evidenti ripercussioni economiche e reputazionali.
Sanzioni e sospensione della patente
Il sistema sanzionatorio legato alla patente a crediti è particolarmente severo, la perdita dei crediti non è l’unica conseguenza di comportamenti non conformi.
In caso di violazioni gravi delle norme sulla sicurezza, oltre alla decurtazione dei crediti, è prevista la possibilità di sospensione della patente fino a 12 mesi. Questa misura può essere adottata in via cautelare dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro in seguito a infortuni gravi o mortali, anche prima dell’accertamento definitivo delle responsabilità. Inoltre, lavorare senza patente o con crediti insufficienti comporta multe che partono da 6.000 euro e l’esclusione dai lavori pubblici per almeno 12 mesi.
È fondamentale comprendere che la sospensione della patente equivale, di fatto, all’impossibilità di operare in qualsiasi cantiere sul territorio nazionale. Per un’impresa o un professionista, questo può significare la paralisi totale dell’attività, con conseguenze potenzialmente devastanti.
Il ruolo degli architetti
Per gli architetti, la patente a crediti assume molteplici sfaccettature. In qualità di coordinatori per la sicurezza o direttori dei lavori, sono chiamati a verificare il possesso della patente da parte delle imprese e dei lavoratori autonomi che operano nei cantieri. Questo controllo non si limita alla fase iniziale del progetto, ma deve essere reiterato periodicamente per assicurarsi che tutti i soggetti mantengano i requisiti necessari.
Inoltre, anche la propria attività professionale, quando comporta l’accesso ai cantieri, può essere soggetta all’obbligo della patente. La circolare n. 4/2024 dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha chiarito che i liberi professionisti che svolgono attività di natura intellettuale, come rilievi o perizie, sono generalmente esonerati. Tuttavia, il confine non è sempre netto e potrebbero esserci situazioni in cui anche gli architetti potrebbero essere tenuti a richiedere la patente.
Ecco alcune implicazioni pratiche del sistema:
- Controllo iniziale: i committenti sono obbligati a verificare il possesso della patente da parte di imprese e lavoratori autonomi, ma è buona prassi che anche i direttori dei lavori facciano un controllo iniziale.
- Monitoraggio continuo: una volta accertato il possesso della patente, è fondamentale monitorare periodicamente lo stato dei crediti dell’impresa. Un suggerimento è collegare questa verifica agli stati di avanzamento lavori o ai pagamenti.
- Consulenza ai committenti: gli architetti possono svolgere un ruolo importante nella consulenza ai committenti, guidandoli nel rispettare gli obblighi previsti dall’articolo 90 del decreto legislativo 81/2008.
- Gestione dei contratti: nei contratti di appalto, è consigliabile includere clausole che obblighino le imprese a comunicare immediatamente eventuali cambiamenti nello stato della patente.
Come adattarsi al nuovo sistema
Per affrontare al meglio le nuove disposizioni, gli architetti possono adottare alcune strategie operative.
- Aggiornamento continuo: partecipare a corsi di formazione per mantenere una conoscenza aggiornata del quadro legislativo e delle interpretazioni ufficiali fornite dagli organi competenti.
- Implementare procedure di verifica: integrare nei processi di lavoro dei momenti dedicati al controllo della validità delle patenti di imprese e lavoratori autonomi.
- Utilizzare software dedicati alla gestione cantieri: questi strumenti possono includere funzioni per il monitoraggio degli adempimenti delle imprese.
- Collaborare con consulenti esperti: una relazione stretta con consulenti di sicurezza e legali aiuta a garantire conformità e prevenire sanzioni.
- Dialogo con le imprese: sensibilizzare le imprese appaltatrici sull’importanza di adottare buone pratiche per mantenere un punteggio elevato.
- Documentazione accurata: mantenere un archivio dettagliato delle verifiche effettuate e delle patenti controllate, a tutela della propria posizione in caso di controlli.
Per gli architetti, questa regolamentazione rappresenta un’opportunità per rafforzare il proprio ruolo di garanti della qualità e della sicurezza nei cantieri. Aggiornarsi e collaborare costantemente con tutti gli attori coinvolti nel processo edilizio consente di esercitare al meglio la professione.
Sono obbligate tutte le imprese (non solo edili) e i lavoratori autonomi, anche individuali senza dipendenti, che operano fisicamente nei cantieri temporanei e mobili. Sono escluse le imprese con attestazione SOA di classifica pari o superiore alla terza e chi effettua mere forniture.
I requisiti principali sono: iscrizione alla Camera di Commercio, adempimento degli obblighi formativi, DURC in corso di validità, DVR (dove previsto), regolarità fiscale (dove previsto) e designazione dell’RSPP (dove previsto).
La perdita di un requisito dopo il rilascio non comporta automaticamente la revoca della patente, ma può comportare altre sanzioni di legge. La revoca avviene solo in caso di dichiarazioni false accertate successivamente.
All’atto della richiesta vengono assegnati 30 crediti. Se il punteggio scende sotto i 15 crediti, l’impresa o il lavoratore autonomo non può operare nei cantieri. I crediti possono essere decurtati per violazioni gravi o infortuni, secondo una tabella allegata al D.Lgs. 81/2008.
Il committente è obbligato a verificare che imprese esecutrici e lavoratori autonomi siano in possesso della patente (o dell’esenzione SOA). In caso di inadempienza, è prevista una sanzione amministrativa.
No, le imprese o i lavoratori autonomi che effettuano solo forniture (es. carico-scarico materiali senza partecipare alle lavorazioni) sono esclusi dall’obbligo della patente a crediti.