Situata all’ingresso della cittadina piemontese, questa cascina in stato di abbandono è stata completamente ripensata attraverso un approccio progettuale innovativo, gestito da un team multidisciplinare che ha saputo coniugare il rispetto del contesto storico con l’utilizzo di tecnologie costruttive all’avanguardia.
Progettazione architettonica e aspetti normativi
Il progetto ha dovuto confrontarsi con numerosi vincoli urbanistici e normativi, che sono stati trasformati in opportunità grazie a un’attenta analisi delle possibilità offerte dalla legislazione. In particolare, è stata sfruttata la legge regionale sul recupero dei rustici, che ha permesso di recuperare i volumi precedentemente utilizzati come fienili e stalle. Inoltre, per la realizzazione degli spazi a parcheggio è stata utilizzata la Legge 122/1989, ottimizzando così l’investimento economico senza ulteriori oneri per la committenza.
Dopo un attento confronto con l’amministrazione comunale, la scelta della pratica edilizia è ricaduta sul permesso di costruire. Questo ha richiesto numerosi passaggi preliminari, ma ha garantito maggiore certezza nei tempi di realizzazione, aspetto cruciale considerando l’incertezza normativa legata agli incentivi fiscali del Superbonus.
Strategie progettuali e distribuzione degli spazi
La cascina originaria presentava una superficie di circa 1.600 metri quadrati e una conformazione a “C” con una corte interna. Il progetto ha mantenuto questa impostazione planimetrica, demolendo completamente l’edificio esistente per ricostruirlo ex novo con strutture in legno. La distribuzione degli spazi ha previsto 10 unità abitative disposte su due piani, ciascuna con caratteristiche uniche e personalizzate.
Una particolare attenzione è stata dedicata alla progettazione degli spazi esterni, con la creazione di giardini privati per ogni unità e aree comuni che includono parcheggi coperti con pannelli fotovoltaici, una tettoia per la ricarica delle auto elettriche e un’area per le biciclette. Il progetto ha anche previsto la realizzazione di un tratto di pista ciclabile, in collaborazione con l’amministrazione comunale, per collegare il complesso residenziale al centro di Pinerolo.
Integrazione con il contesto urbano
Inizialmente, il progetto ha incontrato resistenze da parte della popolazione locale, preoccupata per la demolizione di un edificio storico. Tuttavia, grazie a un dialogo aperto con la comunità e alla presentazione dettagliata del progetto, queste resistenze sono state superate. Questo approccio ha dimostrato l’importanza della comunicazione e del coinvolgimento della comunità locale nei progetti di rigenerazione urbana.
Tecnologie costruttive e materiali innovativi
La scelta del sistema costruttivo è ricaduta su una struttura a telaio in legno, una soluzione che offre numerosi vantaggi in termini di efficienza energetica, sostenibilità e rapidità di esecuzione. Il sistema a telaio è costituito da elementi massicci di 8×16 centimetri, a cui vengono chiodati esternamente due pannelli di OSB da 15 millimetri che fungono da controventamento. Lo spazio interno del telaio viene riempito con lana di roccia, mentre esternamente può essere applicato un ulteriore strato isolante e internamente viene realizzata un’intercapedine per gli impianti.
Questa tipologia costruttiva presenta diverse peculiarità:
- Bassissima trasmittanza termica grazie ai 16 centimetri di lana di roccia più il cappotto esterno
- Facilità di reperimento dei materiali sul mercato
- Leggerezza delle pareti, che consente di limitare il carico sulle fondazioni
- Limitazioni in altezza (non oltre i 4-5 piani)
- Difficoltà nell’apportare modifiche in cantiere
Strategie antisismiche
Dal punto di vista sismico, la forma a “C” dell’edificio presentava alcune criticità, poiché il centro di massa non coincideva con il centro di rotazione, generando un momento torcente sull’intera struttura. Per ovviare a questo problema, l’edificio è stato diviso in tre blocchi indipendenti mediante giunti sismici, ottenendo così un comportamento strutturale più efficiente e una migliore ripartizione delle tensioni. Questa soluzione ha anche facilitato il montaggio della struttura, poiché ha permesso di gestire separatamente le tre parti dell’edificio, senza dover mantenere precisioni millimetriche su tutta la lunghezza della costruzione.
Sistema fondazionale innovativo
Il terreno su cui sorgeva la cascina presentava un primo strato di circa 1,20 metri di materiale poco addensato e scadente. Per garantire una base solida alla nuova costruzione, è stato necessario approfondire la quota di imposta della struttura e realizzare un sistema fondazionale innovativo. La soluzione adottata ha previsto:
- La sostituzione del terreno scadente con due strati da 40 centimetri ciascuno di misto naturale compattato
- La posa di uno strato di 20 centimetri di vetro cellulare, un materiale che offre sia isolamento termico che adeguata portanza
- La realizzazione di 10 centimetri di magrone per stabilizzare il vetro cellulare
- La costruzione di una platea di 35 centimetri con cordoli rialzati
Particolarmente interessante è stata la scelta di realizzare cordoli a doppia altezza: più alti in corrispondenza delle pareti piene per sollevare l’imposto del pannello in legno dalla platea, garantendo maggiore salubrità, e più bassi in corrispondenza delle aperture per consentire il passaggio dell’impiantistica e delle soglie.
Sfide progettuali e soluzioni innovative
Uno degli aspetti più significativi del progetto è stato il coordinamento tra le diverse figure professionali coinvolte. Come sottolineato dall’architetto Rigoletto: “Non esiste più l’architetto da solo che va a progettare, ma c’è un team fatto di più architetti che parlano e condividono con ingegneri, strutturisti, impiantisti lo sviluppo del progetto edificio“.
Questo approccio integrato ha permesso di affrontare in modo efficace le complessità del progetto, anticipando e risolvendo potenziali criticità prima dell’inizio dei lavori. La modellazione in BIM ha giocato un ruolo fondamentale in questo processo, consentendo una visualizzazione tridimensionale dettagliata di tutti gli elementi costruttivi e facilitando la comunicazione tra i diversi professionisti.
Ottimizzazione dei tempi di cantiere
La prefabbricazione spinta degli elementi costruttivi ha permesso di ridurre drasticamente la durata del cantiere. Le pareti a telaio sono state assemblate in stabilimento, complete di isolamento, pannelli OSB e, in alcuni casi, anche di serramenti e cappotto, per poi essere trasportate in cantiere e montate rapidamente. Questo approccio ha consentito di iniziare le demolizioni a fine ottobre e completare la struttura e la copertura dell’edificio già a fine gennaio, nonostante le interruzioni per le festività natalizie e le condizioni climatiche invernali.
Soluzioni tecniche innovative
Tra le soluzioni tecniche più interessanti adottate nel progetto, merita particolare attenzione il sistema di copertura. Per massimizzare l’altezza interna degli ambienti, i puntoni della capriata sono stati posizionati nello strato dei correntini, abbracciando la trave di colmo anziché appoggiarsi sopra di essa. Questa soluzione ha permesso di recuperare oltre 30 centimetri in altezza. Inoltre, il tirante in acciaio della capriata è stato rivestito con elementi in legno, una soluzione che, oltre all’aspetto estetico, offre una protezione al fuoco naturale grazie alla carbonizzazione del legno, eliminando la necessità di verniciature ignifughe.
Un’altra innovazione riguarda la gestione degli impianti: all’ingresso di ogni unità abitativa sono stati realizzati dei blocchi tecnici esterni che contengono le unità di trattamento aria e gli accumuli energetici, consentendo la manutenzione senza dover accedere agli spazi privati.
Un modello replicabile in risposta alle nuove esigenze abitative
L’intervento è diventato un punto di riferimento per l’amministrazione comunale e per altri professionisti del settore, che lo considerano un esempio da seguire per futuri progetti di recupero di edifici storici abbandonati. La combinazione di rispetto del contesto storico, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale rappresenta un modello replicabile in contesti simili.
La cascina Cicapui è stata completamente ricostruita mantenendo la sagoma originale, con una corte interna e dieci unità abitative indipendenti, ciascuna dotata di giardino privato e spazi comuni come box auto, parcheggio bici e aree verdi. L’intervento ha puntato su efficienza energetica, comfort abitativo e qualità architettonica, raggiungendo la classe energetica A++++.
La prefabbricazione ha permesso una drastica riduzione dei tempi di cantiere (fino al 30% in meno rispetto alle tecniche tradizionali), una maggiore precisione esecutiva, la minimizzazione degli imprevisti e una gestione più efficiente delle maestranze. Inoltre, la struttura in legno garantisce elevata antisismicità e ottime prestazioni energetiche.
La struttura è a telaio in legno con pareti prefabbricate isolate con lana di roccia, solaio misto legno-acciaio e copertura tradizionale con capriate in legno. Sono stati adottati giunti sismici per suddividere l’edificio in tre blocchi indipendenti, migliorando il comportamento antisismico e la distribuzione dei carichi al suolo.
Dopo analisi geotecniche, si è optato per la sostituzione del terreno superficiale con materiale più idoneo e l’inserimento di uno strato di vetro cellulare come isolante e supporto, seguito da magrone e platea in cemento armato. Questa soluzione ha garantito stabilità e isolamento alla struttura.
La logistica è stata pianificata nei minimi dettagli: prefabbricazione spinta in stabilimento, trasporto degli elementi numerati e montaggio rapido in cantiere senza necessità di gru di grandi dimensioni. Sono stati considerati accessibilità del sito, tipologia di mezzi, spazi di stoccaggio e condizioni meteo per ottimizzare i tempi e ridurre i rischi.
La scelta del legno come materiale strutturale ha permesso di realizzare un edificio con un impatto ambientale ridotto, grazie all’uso di una risorsa rinnovabile e riciclabile. Il legno contribuisce a diminuire le emissioni di CO₂ durante tutto il ciclo di vita dell’edificio e offre ottime prestazioni in termini di isolamento termico e acustico. Inoltre, la prefabbricazione in legno ha consentito di limitare gli sprechi di materiale e di ridurre i tempi e i disagi di cantiere, rendendo l’intervento più sostenibile anche dal punto di vista logistico.