[MB143999] ASSEMBLY vs DIS-ASSEMBLY
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Le più recenti riflessioni nell’ambito della tecnologia dell’architettura inducono a ripensare le relazioni tra gli elementi del progetto, con l’obiettivo di ottenere i sistemi edilizi “resilienti”, cioè adattivi a mutate condizioni di impiego o eventi esterni di forte impatto, siano essi di origine antropica o naturale.
Al giorno d’oggi, i progettisti devono spesso prevedere la possibilità di poter addizionare, rimuovere e/o sostituire materiali e componenti edili, organizzando il progetto secondo i principi della flessibilità funzionale e tecnologica utili a definire configurazioni e funzioni alternative rispetto a quelle originarie.
L’approccio della reversibilità costruttiva, ovvero quella pratica progettuale attenta al disegno di connessioni che garantiscano ispezionabilità dei subsistemi e la smontabilità delle parti, rappresenta quindi una strategia indispensabile per assicurare la recuperabilità e la riciclabilità di tutti i materiali impiegati (design for dis-assembly).
In futuro, la pratica del riuso di componenti edili che già hanno visto un primo ciclo di utilizzo, costituirà un ulteriore opportunità per la progettazione sostenibile: scegliendo un prodotto rigenerato, infatti, si potrà estendere in modo virtuoso la vita utile del componente stesso.
Programma:
Il progetto tecnologico mediante elementi e sistemi personalizzabili e reversibili
- Componenti per la struttura
- Componenti per l’involucro
- Componenti per le partizioni
Relatore: arch. PhD Salvatore Viscuso | Docente di “Progettazione di elementi e sistemi costruttivi” presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e Ambiente costruito (ABC), Ricercatore al Textile Architecture Network (TAN) del Politecnico di Milano, BIM Manager.
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